Questa recensione andrà ben oltre le aspettative, perché si parlerà del “PostPorno”, che è anche il titolo del libro: un porno come non lo avete mai visto.
Il saggio
“PostPorno” è un saggio, scritto da Valentina aka Fluida Wolf, della casa editrice “Eris Edizioni”, collana Book Block, con 61 pagine, pubblicato nel 2020.
Questo libro racchiude la storia del Post-Porno, i motivi per cui è nato, chi ho la creato, il mondo dei sex workers, quanti generi esistono, cosa sono realmente i siti gratis da cui andiamo a rifornirci di piacere e ancora, cos’è davvero l’emarginazione e i mille modi con cui queste attiviste, femministe, attrici ed ex attrici, registe, giornaliste, traduttrici, scrittrici sono riuscite ad abbattere un muro sociale spesso, ma per niente sicuro. C’è stato e c’è ancora tanto lavoro dietro e questo libro ne è la prova, ma solo l’inizio.
“PostPorno” è molto piacevole da leggere, dettagliato e stimolante, soprattutto se di quell’argomento ci si nutre, ma ammetto che non mi aspettavo così tante informazioni in un libretto di una sessantina di pagine. Ho scaricato la penna (per gli appunti) e ci ho messo un pochino più del tempo previsto.
L’autrice: Valentine aka Fluida Wolf
Valentine aka Fluida Wolf è nata a Londra, nel 1984, e ha viaggiato tra Inghilterra, Italia e Spagna. Si è laureata in Lingue e Letterature Moderne e cerca da tempo di unire l’attivismo femminista pro-sex alle traduzioni.
Ha collaborato con le case editrici Golena Malatempora e Odoya e porta, da anni, in tutta Italia laboratori sull’eiaculazione femminile (a cui spero di partecipare, un giorno).
Fluida Wolf vede l’erotismo e la sessualità come una crescita personale e lo si capisce anche solo leggendo “PostPorno”, perché per lei è stato proprio così.
I personaggi
In “PostoPorno”, di personaggi che hanno sorretto questo mondo ce ne sono, ma non posso scriverli tutti, avrei bisogno di pagine intere e virgole infinite, quindi ve ne citerò soltanto alcuni: Ovidie, ex attrice porno francese, regista, giornalista e scrittrice di “Porno manifesto, storia di una passione proibita” e anche di “Pornocrazia”; Annie Sprinkle, ex attrice porno statunitente, regista di “Deep inside Annie Sprinkle”, andando contro al patriarcato, e scrisse anche “Post-porn Modernist”, ma non solo (andate a scuriosare nel libro e cercare “A public cervix annoncement”); Wink van Kempen, che coniò, nel 1990, il termine PostPorno; Paul B. Preciado, che coordinò “Maratón Postporno”, nel MACBA, e scrisse diversi libri (insomma, non posso dirvi tutto); e ancora, Diana Pornoterrorista, Virginie Despentes (che ha scritto il romanzo che leggerò a breve, e se volete saperne di più commentate sotto!), ma anche Hugh Hefner, Linda Boreman (Linda Lovelace, l’attrice di “Gola profonda”), Beth Stephens (insieme a Annie Sprinkle laboratori sull’ecosessualità), Erika Lust e tantissimi altri nomi che hanno fatto la differenza, per un porno migliore, per vedere maggiore protezione, maggior consensualità, maggiore educazione sessuale, minor sfruttamento, minori discriminazioni, minore emarginazione: non sempre ciò che vediamo in apparenza abbraccia la verità e il giusto, ed è ora che apriamo gli occhi.
Postporno: la mia opinione
Conobbi il PostPorno tramite un amico che mi fece aprire gli occhi su una visione del porno alternativa a quella per cui avevo sempre goduto. Non ne sapevo letteralmente nulla, così mi dissi che era arrivato il momento di aprire altre vie del sapere.
La mia conoscenza inizio da questo mio amico, per poi andare a guardare cosa ci fosse dietro il porno mainstream, per poi, ancora, guardare cosa ci fosse, tramite “PostPorno” di Fluida Wolf, ma anche tramite il festival di Atene, dietro questo genere di porno, nuovo, diverso, bellissimo (se cliccate qua, vi darò qualche delucidazione su ciò che son venuta a sapere, e non solo io).
Siamo esseri generalmente avari, che non sanno essere felici sul filo dell’equilibrio, e questo può portare al troppo, o troppo poco o troppo, inteso come eccesso, e quindi al politicamente corretto, in questo caso. Quest’ultimo diventa asfissiante quando non permette più di dire o fare determinate azioni, anche in buona fede, e di conseguenza porta alla visibilità di un solo punto di vista, mettendoci costantemente sulla difensiva, ma se ci fosse di più? Nietzsche diceva: “Nessun pastore e un solo gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente se ne va da sé al manicomio”. Vi dice qualcosa?
Questo per dirvi che il troppo reso eccesso o mancanza, non va bene, ma un equilibrio fatto di orgasmi dentro e fuori dal letto, fatto dalla conoscenza di sé, non solo come entità assente, ma anche come corpo e anima presente, e fatto di lenti di ingrandimento riversate su voi stessi, mantenendo un equilibrio di mistero, se lo volete così intendere, non mi sembra poi così male, nonostante questo non debba mai portarvi oltre quel “troppo”.
Per farvi un esempio del tutto innocuo, qualche settimana fa ho postato una foto su un gruppo di libri (non farò nomi), in cui c’erano raffigurati “PostPorno” e “Scopami” di Virginia Despentes: quella foto generò non poco scalpore, all’interno del gruppo, e arrivarono commenti di ogni tipo, gente curiosa e non vergognosa di ammetterlo, e gente bigotta, che non voleva sapere assolutamente niente del mondo intorno a sé: quando capii questo, smisi anche di rispondere.
Conclusione
Siate consapevoli, sempre, di voi stessi, del pianeta in cui vivete, delle cose che mangiate e dei profilattici che usate. Perché li usate, vero?
“PostPorno” non è solo un titolo di un libro, ma uno stile di vita: genera conoscenza, sapere, genera curiosità di scoprire cosa c’è oltre la nostra siepe di casa, indipendentemente dall’argomento, e genera nuove parti di noi stessi che non sapevamo neanche esistessero.